Piano Casa in Conferenza di Servizi

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Piano Casa in Conferenza di Servizi

Il Piano Casa? D’ora in poi, sempre in Conferenza di Servizi.

E’ questa l’ultima novità in materia di piano casa: qualunque istanza, anche quelle che non coinvolgono nessun altro ente oltre all’ufficio tecnico comunale di edilizia privata, deve seguire l’iter di una conferenza di servizi.

Che cosa è cambiato?

In realtà nulla.

La Regione, nell’aggiornamento delle direttive SUAPE, ha ritenuto opportuno rivedere il procedimento per gli ampliamenti volumetrici derivanti dalle premialità del Piano Casa per tenere in considerazione la verifica di coerenza che spetta all’ufficio tecnico (almeno ipotizzo che sia per questo motivo!).

Ricordiamo, infatti, che i commi 2 e 3 dell’articolo 35 -Procedure, prevedono che

2. L’avvio dei lavori di incremento volumetrico di cui agli articoli 30 e 32 e il rilascio del permesso di costruire per i casi di cui all’articolo 31 sono condizionati alla positiva valutazione di coerenza in merito al rispetto delle condizioni di cui all’articolo 36, comma 3, lettere a) e b).

3. La valutazione di coerenza di cui al comma 2 è resa con parere motivato dall’ufficio competente al rilascio dei titoli abilitativi. Per gli interventi previsti negli articoli 30 e 32, decorso inutilmente il termine di quarantacinque giorni dalla data di presentazione della SCIA, si intende formato il silenzio assenso.

Che cos’è la verifica di coerenza?

Piano Casa in Conferenza di Servizi 1La verifica di coerenza, in capo all’ufficio tecnico comunale, è la verifica (di coerenza, appunto) tra il progetto presentato e quanto previsto dalle lettere a) e b) dell’articolo 36 comma 3

3. L’incremento volumetrico è realizzato nel rispetto delle seguenti condizioni:

a) inserirsi in modo organico e coerente con i caratteri formali e architettonici dell’edificio esistente e perseguire la riqualificazione dell’edificio in funzione della tipologia edilizia e del contesto; qualora l’intervento ricada in ambiti territoriali in cui gli strumenti urbanistici abbiano definito una tipologia edilizia, il riferimento per la valutazione di coerenza è la tipologia edilizia prevista;

b) inserirsi in modo organico e coerente con i caratteri formali, architettonici, paesaggistici e ambientali del contesto qualora l’intervento sia attuato mediante la realizzazione di corpi di fabbrica separati;

La nuova procedura?

Come detto, sarà sempre in conferenza di servizi.

Questo significa che non sarà più possibile presentare il progetto e iniziare subito i lavori, ma si dovrà attendere la chiusura della conferenza di servizi.

 

Personalmente, penso sia una modifica positiva.

E voi, che ne pensate?

 

Ing. Enrico Craboledda

 

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